HOME

Home > ITINERARIO e PSICOLOGIA > Articoli 2010 > Tommaso

Tommaso

Tommaso l’incredulo, il ficcanaso, l’ostinato, incapace di fidarsi della testimonianza dei colleghi. Tommaso il capostipite degli scettici. E così via nella descrizione dell’apostolo Tommaso, dubbioso della risurrezione di Gesù.

Forse si può anche escogitare un’altra prospettiva su Tommaso.

Il nome: Tommaso. Forse pochi si domandano, perché accanto al suo nome, si trova l’apposizione “Didimo”, ossia “Gemello”.

Tommaso è una traslitterazione dell’aramaico “Tauma”, attraverso il greco “Thooma” e il latino “Thomas”. Perciò nel Vangelo troviamo accanto al suo nome, la traduzione “”gemello”.

Perché questa specificazione, che non appare a fianco dei nomi degli altri apostoli?

Forse uno sguardo più attento al testo biblico ci può soccorrere.

Gesù stacca i due gemelli, e ne sceglie uno. I gemelli staccati perdono una certa sicurezza, che ai gemelli arriva dal non sentirsi mai soli. Insicurezza che è più accentuata nel gemello dipendente.

L’insicurezza genera, quasi sempre, rigidità difensiva, testardaggine e sospetto. L’insicurezza sospettosa di Tommaso non deriva da cattiveria preconcetta, ma da debolezza.

Gesù, conosce il temperamento dei suoi, non li disprezza, ma viene incontro ai suoi con misericordia: “Tocca pure, se questo ti rassicura!”.

Tommaso, toccando, si scuote, sente in sé nascere la fede, supera il sospetto e dichiara: “Mio Signore, mio Dio”. E’ una, forse la prima, dichiarazione che riconosce il Risorto, quale Figlio di Dio.

Tommaso ci aiuta a riconoscere la nostra debolezza, e a non fare di essa la scusa alla nostra svogliatezza nel credere.

GCM 11.04.10 – pubblicato 20.06.10