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L’uomo rivelazione

Il Vangelo non è un annuncio esterno a noi, che si impone in modo indebito all’uomo; esso è un’occasione per scoprire quanto della verità evangelica abbiamo già scoperto dentro di noi.

Il Vangelo è un aiuto a entrare nella nostra più profonda autenticità, non un diktat del tiranno.

Sotto questo riguardo il Vangelo è accolto dai bambini non a causa della loro ingenuità, ma a causa della loro autenticità.

Non per nulla Gesù dice che dall’interno dell’uomo, zampilla una fontana che arriva alla vita eterna. Fonte che è lo Spirito di vita, presente in ogni essere vivente fin dal principio dell’esitenza.

Il Vangelo esterno è semplicemente il risveglio del Vangelo interiore, seminato nell’uomo al suo concepimento.
Gesù non ha creato un uomo diverso, ma ha aiutato l’uomo a spogliarsi dell’uomo diverso, entrato subdolamente in lui, per liberare l’uomo autentico, creato da Dio nella santità e nella purezza di Spirito.

Pascoli si rivolgeva al bambino che è sempre dentro di noi. Gesù fa un passo più importante: riconoscere il figlio di Dio che è in noi, per lasciarlo libero di espandersi e di cantare.

La figliolanza a Dio non è un fatto “soprannaturale”, che ci viene aggiunto; essa è insita nel vivere stesso. A riconoscere e ad accettare questo vivere ci invita e ci spinge Gesù, Redentore appunto.

Credo che, sotto tale riguardo, si presenta anche scientificamente più acconcia la frase di Agostino: “ci hai fatto protesi a te, Signore, e il nostro cuore non s’acquieta, se non riposa in te”. Ciò che si dice del desiderio, è vero per tutta l’essenza.

GCM 23.10.10,pubblicato 12.12.10