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Tristezza in gioia 

Esistono, e non sono rare, delle persone tanto piccine e, quindi, distruttive, che trovano di dire male su tutto e su tutti. Fanno pena, perché si condannano a una perenne tristezza, all’inutilità di sé stesse.

Come, invece, è bello ed esaltante trovare o scovare il bene, che si trova ovunque e in ogni persona!

La vita ne riesce luminosa.

Una continua educazione al senso del bene, ci viene donata dai Salmi.

I cieli immensi cantano la gloria di Dio, e il suo splendore lo scopre il firmamento. Opere tutte benedite il Signore, lodatelo sempre. Come sono grandi le tue opere, Signore: hai fatto tutto con intelligenza e bontà.

E S. Francesco si adegua, festoso: lodate il Signore, sole, luna, stelle, pioggia, bel tempo; anche sorella morte è per la lode al Signore.

Perfino l’uomo è tra le creature lodate, perché l’hai fatto grande, subito dopo gli angeli.

Sotto questa grandinata di bellezze e di lode, some si può ancora, sfruconare sempre negli altri, in noi, nel cosmo, per far emergere motivi di critica a ogni passo, e così mantenere vivo il nostro pessimismo?

Eppure ci sono molte persone che non riescono a campare, se dovunque non trovano motivi di tristezza e di sconforto.

Gesù, dopo la sua morte e la sua risurrezione, ci ha mandato il “confortatore”, lo Spirito santo. Quello Spirito che fa esclamare a Maria: “L’anima riconosce la grandezza del Signore, e il mio spirito gioisce in Dio, il mio Salvatore”.

È lo stesso Spirito, quello mandato da Gesù, che ha trasformato in gioia la tristezza degli apostoli, inserendosi dentro di loro.

29.05.14