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Amore dinamico 

L’amore non è statico, non è fisso, non può fermarsi. O cresce e rimane vivo. Oppure regredisce fino a ridursi a una stanca abitudine.

L’amore deve esser coltivato scoprendo ogni giorno motivi nuovi o rinverditi per sentirlo bello. L’amore non si raggiunge finalmente. Esso cresce non solo perché l’altro (oggetto dell’amore) viene scoperto nella sua perenne novità (anche la novità inerente all’età) o nei suoi valori più profondi, prima non rilevati.

Però l’amore deve anche crescere nell’amante, che non può fermarsi allo stadio iniziale. Cresce, in particolare, nello scoprire nuovi doni personali che possiamo donare all’altro. In questo donare emergono soprattutto le offerte spirituali che si offrono. Senza spiritualità di ogni genere, senza elevare continuamente la bellezza della spiritualità dell’amare l’amore si rattrista.

Per il cristiano la spiritualità nell’amare, si avvale di Dio, del Dio infinitamente bello e amabile. Senza Dio l’amore non riesce a crescere indefinitivamente. Dio è il solo custode di un amore che cresce, e, crescendo, si mantiene vivo.

Più cresce in noi l’amore per Dio e di Dio, più si sviluppa e si rassoda l’amore per le creature, che tutte ci diventano care. Fratelli e sorelle, secondo Francesco. Quanto più cresce l’amore per le creature (stima, compassione, affetto…) più nel mondo traspare l’amore di Dio.

Tra di noi e con Dio si rassoda l’amare e il lasciarsi amare. Con amore siamo stati creati, nell’amore consiste la vitalità dell’universo. Il pessimismo è fondamentalmente, non scoperta del male, ma carenza di amore.

 03.09.15