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A caccia dell'amore! 

Gesù ci indica di trovare l'affetto, dove e come esso si mostra. Siamo stati educati a scoprire il male e la cattiveria ovunque. Ricordo il P. Ernesto Balducci che indicava l'educazione dell'odorato cattolico ad annusare le situazioni umane e cristiane, per scoprire se in esse ci fosse odore di eresia. Nei cristiani non cattolici, che scoprivano sempre più profondamente le Scritture cercavamo di scoprire solo se in esse ci fosse odore di eresia.

Ma questo sistema era un metodo universale, non solo cattolico, di avvicinarci agli altri, per scoprire quanto odio ci fosse in loro, quali difetti, quali vizi, quali antipatie, quanti errori, voluti o inconsci. E così si perdeva il gusto del vivere assieme e nelle famiglie e nei conventi. In questi può regnare sempre quella situazione di sospetto, per cogliere nei confratelli le mancanze. In tutta la mia carriera di amante della filologia (cito un particolare non offensivo) non ho incontrato qualche persona (qualche) tra i frati che mi avesse riconosciuto come amante della lingua italiana, ma in compenso molti hanno notato qualche accento che essi immaginavano errato, e qualche vocabolo che non gli garbava. E parlo solo della filologia.

A scuola ci hanno abituato a questo. Gli insegnanti devono “correggere!” i compiti, ossia depistare gli errori! I confessori devono soppesare i peccati, e... insomma una continua caccia “al tesoro” per scoprire errori, virgole omesse e altro.

Solo Gesù ci può aiutare a scoprire in “tutti” gli altri l'affetto e l’amore per poterci agganciare a questi nel contatto umano e cristiano. Sull'esempio di Gesù nei rapporti con Natanaele nel riconoscere la sua sincerità, anche quando questa gli faceva dire cose spiacevoli contro Gesù, oppure nei rapporti con la donna che gli profumava i piedi, quando lui vedeva in lei non lo spreco, ma la sua misericordia verso la sepoltura.

27.12.15