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Mente che cambia   

Oggi si sviluppa la ricerca delle neuroscienze. Lo studio considera il destino delle cellule, in particolare, di quelle del cervello. Hanno scoperto tra l’altro (molto altro) anche il rinnovo delle cellule e la loro continua ricostituzione. Il cervello umano è plastico e variante.

Mi pare opportuno accostare alcuni risultati delle neuroscienze alla nostra fede in Gesù. È necessario ricordare che la scienza ha sempre sbagliato, quando ha preteso di aver raggiunto risultatiti “definitivi”: essa è sempre in cammino. Gesù assicura: le mie parole non passeranno. Le sue parole sono definitive, mentre la nostra meditazione e la nostra ricerca esegetica e teologica sulle sue parole definitive sono in continuo progresso.

Accostare le neuroscienze (progressive) alla conoscenza (progressiva) delle sue parole definitive, è produttivo, ma mai definitivo. La stessa chiesa continua ad aggiornarsi alla sua parola, anche con i concili ecumenici.

Non ci resta che accostare i presenti (e necessariamente provvisori) risultati delle neuroscienze, alla parola eterna del Vangelo, per vederne alcune consonanze e per scoprire come all’interno del Vangelo e della Scrittura ci sono degli agganci anche per accordarli con il presente (non definitivo) stadio della ricerca umana.

Le neuroscienze ci mostrano la vivacità dinamica della neurobiologia, e quindi della plasticità del cervello, capace di rinnovamento, quando esso percepisce e incamera nuove attitudini e funzionalità, fino a produrre mutamenti nella stessa costituzione.

Gesù aveva visto da sempre la plasticità del cervello. Convertitevi (metanoeite!): cambiate indirizzo, e credete (affidatevi!) al nuovo annuncio (Vangelo).

18.11.15