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Elogio della debolezza 4

09.06.12

L’elogio della debolezza, naturalmente si oppone all’elogio della forza. La Passione di Gesù contro la violenza dell’eroe o… della bomba atomica.

Ecco i due mondi: eroismo e croce.

Il buon Carducci (e non solo lui!) disprezzava il cristiano, perché era un debole! Forse Carducci non era sufficientemente intelligente da comprendere di essere così debole, da disprezzare la debolezza, da non aver neppure quel rimasuglio di forza, che permette di riconoscere la debolezza.

In tutta la letteratura, antica e moderna, l’esaltazione dell’eroe è presente direttamente o indirettamente. Perfino lo scrittore di un romanzo, che descrive la sconfitta del protagonista, esalta le qualità del suo eroe.

Gesù si dichiara: sono venuto tra di voi non come uno che domina, ma come uno che serve.

La contraddizione tra debolezza e forza, tra debolezza ed eroismo, ha infettato anche la Chiesa di Gesù. tanto che l’infezione è entrata nel nostro modo di pensare. Noi ammiriamo i santi, che hanno compiuto azioni eclatanti, eroiche.

Ma la forza di Gesù non è per alimentare eroismi, bensì per sostenere i deboli. Lui è venuto per gli ammalati, non per i colossi di salute. E’ venuto per chi arranca, non per chi solleva quintali di peso, o atterra l’avversario con un pugno.
E’ venuto per lo sport dell’ago e del filo, non per esaltare le Mille Miglia. Gesù è per noi, perdenti nella vita, non per i grandi che si son “fatti da sé”. Nemmeno per coloro che si son fatti santi, con i propri mezzi e con le proprie forze, fino a diventare “perfetti”.

E’ venuto ad aiutare gli astenici!

18. 05.12