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Bambini educati alla crudeltà

La giustizia umana è nell’aumento di condanne e di cadaveri.

Cadaveri: rivoluzione francese, rivoluzione russa, rivoluzione fascista, sandinista, maoista. Rivoluzioni, rivoluzioni per il trionfo della giustizia e l’aumento della catasta di cadaveri.

La storia umana segna il trionfo dell’uno sul cadavere dell’altro. Mi fanno ribrezzo i grandi della terra, dal nano Erode al gigante Alessandro Magno: incapaci di fermarsi davanti al sangue delle loro vittime. I grandi, i boia celebrati dagli storici. E a noi bambini, quando c’impartivano lezioni sulla “nostra” storia, non un cenno di pietà per le vittime uccise dai nostri antenati. Educati a essere orgogliosi di Giulio Cesare, di Garibaldi, di Diaz, i nostri grandi ed eroi... con le mani sanguinanti, perché gli Edui uccisi, gli Austriaci sgozzati (pronti a loro volta a sgozzare) non sono uomini, pianti dalle loro mogli e dai loro figli.

La storia patria ci ha educati a essere crudeli italiani, non esseri umani. L’insegnamento della storia, pur necessario per il nostro orientamento nella vita, ci ha disorientati nel nostro essere uomini.

Vincere o essere sconfitti: questo ci interessa ancora oggi, in molte occasioni. Ci importa meno essere innanzitutto uomini tra uomini e con uomini.

La vittoria su altri, non quella su noi stessi, non avviene senza cadaveri, fisici o morali.

Poi sento gente scandalizzarsi, tacciando di crudeltà il nostro Gesù, quando dice: “Lascia che i morti seppelliscano i morti!”. Staccarci del tutto dalla regione della morte. Gesù per primo, poiché combatté l’odio che genera morte, non solo fu vivo, ma anche “non poté restare in dominio della morte”:

GCM 24.08.11, pubblicato 23.01.12