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I silenzi

Il silenzio non sopporta un’unica spiegazione. I motivi del silenzio sono vari: timidezza, interiorità, meditazione, complicità, autodifesa, e altri.

Il bimbo che, interrogato soprattutto dopo una marachella, tace, evidentemente nasconde qualche situazione scomoda. Infatti il bambino che cerca di difendersi da un adulto inquisitore e punitivo, ricorre a due espedienti: la bugia, o il mutismo.

E l’adulto che, in una situazione nella quale potrebbe o dovrebbe parlare, erige un muro di silenzio (che a lui sembra impenetrabile) è l’adulto incapace di verità. Il silenzio può diventare, e spesso diventa, un suo chiaro rifiuto dell’ambiente in cui vive. Egli immagina di essere in una torre d’avorio, ma in realtà l’ambiente lo rifiuta ed è sicuro che il silente ha semplicemente degli scheletri nell’armadio.

Il silente crede di essere inattaccabile, mentre sta apertamente dichiarando di essere uno sconfitto. Infatti egli parla soltanto con quegli estranei, che giudica inferiori a sé e che quindi sono sottomessi e dominabili. Con chi lo conosce si rende alquanto odioso.

C’è misericordia anche per lui? Per il testardamente silenzioso? La misericordia non è mai confinata. Infatti Iddio misericordioso è infinito (non-finito). Nessuna barriera impedisce la sua misericordia, neppure la barriera del peccato e dell’inferno.

In questa misericordia è necessario tuffarci, per uscirne intrisi noi stessi della sua misericordia. Forse la nostra misericordia, scaturita dall’essere invasi dalla misericordia di Dio, può avvalersi della considerazione che quel silente è un ammalato, che fa del male a sé e al gruppo di appartenenza.

GCM 21.07.12