HOME

Home > ITINERARIO e PSICOLOGIA > Articoli 2012 > Amore biologico

Amore biologico

30.04.12

       La mia convinzione, spesso espressa, è che la fede è connaturale con l’organismo umano, perché fatto biologico. Per vivere nutriamo una fede nel cibo, nell’aria, nelle forze dell’organismo stesso.
       Oggi S. Basilio mi indica che pure l’amore è connaturale, è insito in noi, è un’esigenza del vivere stesso. Egli mi indica che l’amare è spontaneo nel nostro rapporto con gli altri, quando il rapporto è felice e corretto.
       Da questa affermazione si deduce facilmente che l’amare Dio fa parte della nostra spontaneità nel vivere.
       Fede e amore non ci sono insegnati  da nessuno, non ci vengono iniettati dall’esterno. Sorgono da noi.
       L’esterno ci può offrire oggetti in cui credere e da amare. L’esterno (uomini e mondo, Vangelo e insegnanti) ci presentano oggetti diversi, che stimolano la nostra fede e il  nostro amore ad attivarsi. Essi sono occasione non fonte.
       Da qui  la necessità che ci viene, di cercare e scegliere questi oggetti d’amore e di fede. Non ultimo, tra di essi, è la Persona del Padre, che in Gesù noi, mossi dallo Spirito, possiamo e dobbiamo continuamente cercare e scegliere.
      Ci rende difficile, talvolta, cercare l’”oggetto” Padre, perché ci fermiamo  troppo spesso e troppo volentieri  sull’oggetto “io”. L’egoismo non è contro l’amore. Anzi è un surplus di amore, però indirizzato verso noi stessi. L’egoista non è arido, ma un superattivo nell’amare se stesso. L’egoismo può essere una superattività di amore, un esercizio per amare molto. Esso diventa carità quando è indirizzato, questo amore naturale, verso Dio e verso gli altri.
       Se indirizzato a Dio, l’amore trova l’oggetto più consono all’appagamento di se stesso.
      GCM  10.01.12