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La condizione

Per coprire un incarico, è necessaria qualche condizione preliminare. Per diventare avvocato, è necessaria una laurea, e poi sono necessari il praticantato e il superamento dell’esame di stato. Per pulire le scale, è necessario imparare a maneggiare stracci, scope e moccio.

Per eseguire l’incarico che Dio indica e concede a ogni uomo, qual è la condizione?

Leggiamo il Vangelo di Giovanni, là dove Gesù Risorto sta per incaricare Pietro di una responsabilità.

“Pietro, mi ami più di costoro?”: condizione.

“Pasci le mie pecore”: incarico.

Pietro afferma non di amare, ma di voler bene. A Gesù è sufficiente l’esser voluto bene, tanto che la terza domanda rivolta a Pietro, non è più “mi ami”, ma “mi vuoi bene”. Però resta sempre che, per poter pascolare pecore e agnelli, la condizione essenziale e unica è l’amore.

Amare Dio è necessario per guidare con amore il gregge, senza diventare (come più tardi si esprimerà lo stesso Pietro) i padroni del gregge. Il padrone delle pecore è lui, che dice le “mie” pecore. Il pastore per guidare le pecore deve essere in armonia con il padrone delle pecore, che le ama.

L’amore è presupposto per la salvezza, e per ogni opera che attiene alla salvezza.

Il cuore, non la sapienza o l’abilità, ci rende abilitati a condurre l’opera di Gesù. L’abilità è richiesta per esercitare una professione o un incarico politico, sia nello Stato che nel Vaticano. L’amore ci mette in comunione con Gesù e con le sue esigenze.

Esaminarci sull’amore è premessa per sapere se è giunto il momento di intraprendere qualsiasi azione che salva noi e gli altri.

GCM  25.05.12