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Liberazione in Gesù

02.06.12

Gesù, uomo libero: è un libro di Ducocq.

Essendo libero, non poteva non essere liberante. Il Vangelo che è proclamato nel  venerdì dopo il mercoledì delle Ceneri, con brevi frasi libera i discepoli da tradizioni inutili, divenute leggi. Le leggi del digiuno, seguite dai giovannei e dai farisei, Gesù non le stima obbliganti. Al loro posto egli pone la vita, con le sue gioie (le nozze)  e i suoi dolori (l’assenza dello sposo).

La vita vissuta con adeguamento ai suoi ritmi è l’indicazione della nostra pietà. La vita ci dice quando è il momento di ridere e il momento di piangere. Se mi impongo di piangere (digiuno e penitenza) quando la vita mi si apre alla gioia (nozze), sono preso da conflitto interiore, il quale mi impedisce e di ridere e di piangere seriamente, con convinzione. E’ opportuno vivere sereni  e piangere davvero quando gli acciacchi o la buona volontà degli uomini conducono sofferenza: allora pianto sincero e preghiera amara, talvolta disperata.

Quaresima: digiuno, preghiera, lettuira del Vangelo, carità verso il prossimo. Molti cristiani sinceri, continuano a svolgere opere di carità, frequentano la Messa quotidiana, seguono la lectio divina, pregano ogni giorno, si cibano con parsimonia. Fanno quaresima tutto l’anno. La quaresima per essi assume solo un valore simbolico che sottolinea ciò che vivono tutto l’anno.

Vivere ogni giorno con Dio (con lo sposo del Vangelo, che si concreta nell’Eucarestia) è un non aver bisogno della Quaresima, se non come periodo di desiderio della Pasqua.

GCM 24.02.12