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Prospettive su Gesù

Gesù è lui sempre, uno nella sua unicità. Però Gesù è considerato, da noi, anche sotto angolature diverse. Noi stessi personalmente lo vediamo secondo i nostri momenti particolari, o secondo i bisogni che emergono. Ci sono anche prospettive diverse, secondo indirizzi comunitari o sociali.

Gli stessi Vangeli, che narrano l'unico Gesù, si diversificano secondo gli scopi che si prefiggono gli scrittori evangelisti.

S. Matteo vede Gesù, come un ebreo riformatore, che deve essere accolto dagli stessi ebrei. Luca, che vive tra i pagani ellenisti, tiene conto dell'ambiente in cui vive, e delle necessità di salvezza emergenti in quell'ambiente. Marco  che probabilmente conosce bene l'ambiente romano, la praticità e la stringatezza di quell'ambiente, si adatta all'ambiente. Giovanni, tipo piuttosto contemplativo, guarda Gesù privilegiando l'interiorità di Gesù stesso. Ciò che essi esprimevano in modo diverso, partiva dall'unica esperienza dello stesso Gesù morto e risorto.

Nella storia troviamo altre presentazioni di Gesù. Esse però dimenticavano la partenza da Gesù (ricorda la fedeltà di Paolo a Gesù), ma partivano da altre esigenze e non dal mistero di Gesù. Queste presentazioni preferivano costringere la vita e le parole di Gesù dentro esigenze diverse.

La gnosi sequestrò Gesù dentro il proprio schema (per esempio il Vangelo di Tommaso, la gnosi egiziana, ecc.). La filosofia aristotelica o, più gnostica, quella platonica, vollero ingabbiare Gesù nei loro schemi mentali, ed ecco le eresie e le controeresie. E noi?

24.06.16