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Origine di Gesù 21 (Figlio di David e Figlio di Dio)

Il punto culminante della rassicurazione, che l’angelo offre a Giuseppe si trova alla fine delle parole dell’angelo. È una rassicurazione che solo un giusto veramente credente può accettare: l’intervento dello Spirito Santo.

“È da Spirito Santo”: nonostante le testarde traduzioni di quel “de” in “opera dello Spirito Santo”, il testo evangelico è netto: “da Spirito Santo”.

Perciò il nascituro viene da Maria e da Spirito Santo, la terra e il cielo. “Viene da Spirito Santo” dicono gli evangelisti, “nato da donna” ricorda S. Paolo.

L’uomo di fede, Giuseppe, si placa nella fede. E allora l’angelo gli affida un incarico chiaro, per il popolo ebraico, e per la storia cristiana.

“Maria partorirà il figlio, ma tu gli darai un nome”, ossia lui sarà tuo figlio. Infatti il padre deve dare il nome al figlio, per riconoscerlo suo anche legalmente. Ricordiamo l’attribuzione del nome a Giovanni Battista.

Deve essere figlio di Giuseppe, discendente da David, per essere anche Gesù, figlio di David. L’incarico divino affidato a Giuseppe, ricorda il salmo: “Tu sei mio figlio, io oggi ti ho generato”. Quel “padre putativo” non è tutto quello che si può dire di Giuseppe come padre legale e forse più, nel disegno di Dio.

Perché il nome deve essere proprio Gesù? Per incontrarsi con Maria, che già aveva avuto l’incarico di chiamare Gesù il figlio. E per insistere, come abbiamo già ricordato, che Gesù è “Dio che salva”.

04.01.2016