HOME

Home > Gesu' UOMO > Articoli 2017 > La convinzione del sorriso 

La convinzione del sorriso 

È ben risaputo che i bambini, che sono curati da più insegnanti, imparano meglio (e spesso con gioia) le materie insegnate da persone, che godono la simpatia del bambino, perché si comportano simpaticamente.

La vicinanza tra sentimento e intelletto, nutre la reciproca forza di attrazione.

Questo fenomeno si realizza anche durante l’adolescenza e, con modalità e toni diversi, durante tutta la vita. Il suscitare simpatia è un veicolo sicuro per “essere ascoltati”. La stessa indicazione impartita da una persona cara e amica, è bene accetta, che non quella che ci rivolge un critico o un nemico. Questo anche perché è diverso il “tono” della comunicazione. Dalla persona alla verità.

Perciò Gesù che parlava, era il Gesù che si rendeva benvoluto, attraverso guarigioni, dono del pane o della vita. La gente accorreva a lui, vedendo i segni che compiva. Poi alla gente simpatizzante insegnava “molte cose”.

Se nutriamo simpatia per Gesù, poi ci lasciamo “convincere” da lui. Infatti la “Legge di Cristo” non è fondata su un codice, ma sulle beatitudini.

Noi stessi accettiamo più volentieri le parole, che uno pronuncia sorridendo, a differenza dell’atteggiamento che nasce in noi davanti a una persona burbera, che si rivolge a noi anche con le migliori intenzioni.

Per apprendere il Vangelo è molto utile nutrire simpatia per Gesù, avvicinarci alla sua persona affabile, lasciarci attraversare dal suo sorriso.

La verità senza simpatia non è molto convincente.

02.02.2016