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Origine di Gesù   11 (Maria cede)

L’indicazione della gravidanza di Elisabetta, è una semplice costatazione oppure una sollecitazione al cedimento di Maria, al suo adattamento?

“Ecco”. È indicazione di una certa presenza. L’angelo che segue un argomento costatabile.

“Elisabetta, tua parente”: è un fatto vicino, tangibile.

“Anche lei”: quindi non era sola: anche. Ma allora la gravidanza di Maria era già iniziata? Oppure è un “anche” che vede già un futuro certo? L’angelo, comunque, unisce le due gravidanze, tutte e due opera dello stesso Dio.

“Alla sua età (ossia anziana, come lo stesso evangelista ha ricordato in precedenza). “Ed è già al sesto mese”: qui ritorniamo a vedere ribattuto il versetto 26.

Lei “che era sterile”. Maria, anche riprendendo i salmi, sottolineerà il fatto che le sterili partoriscono, proprio nella preghiera, più tardi pronunciata in casa della stessa Elisabetta.

Ora ecco il versetto clou 37. Nella traduzione corrente della CEI: “Nulla è impossibile a Dio”. Anche: “Nessuna parola di Dio è inefficace”. Si può ricordare a questo punto l’episodio di Sara, che ebbe il figlio, nonostante le sue difficoltà.

L’angelo per convincere quella giovane titubante e perplessa, ricorre allo stesso profondo convincimento della giovane stessa: la sua fede in Dio.

Per Maria – grazie alla sua fede – avviene il cedimento: “Ecco” (un altro fatto presente) “sono la schiava del Signore” (ossia faccio parte della famiglia di Dio): perciò il “padrone”, il Signore, può fare ciò che vuole della sua schiava, anche renderla feconda. “Avvenga di me secondo la sua parola!”, quella parola che non è inefficace.

29.12.16