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Gesù e il diverso 2

Gesù è persona unica. Non è normodotata. È talmente unica, fuori del centro della campana, collocato a destra, anzi all’estremità della stessa curva (estrema destra non politicamente!).

Ai due lati estremi della curva sono collocati gli ipodotati (soltanto agli intenti della ricerca statistica) alla sinistra, e gli iperdotati a destra.

Perciò il titolo “Gesù e il diverso”, si può benissimo trasformare in “Gesù è il diverso”.

Si sa che la posizione dei superdotati è dolorosa, come quella dei sotto dotati. Le persecuzioni subite dai geni, come Galileo, e le persecuzioni dei superdotati in un convento, sono evidenti, palpabili.

Per i superdotati incombe un pericolo: il chiudersi dentro la loro torre di avorio. Gesù non fece così.

La bellezza della superiore diversità di Gesù si rivela, quando lui, diverso superdotato, si allea con i diversi sotto dotati.

Ho incontrato delle maestre intelligenti, le quali invitano il più bravo della classe ad aiutare il più scarso della classe. I due estremi si congiungono. Non si tratta dell’astrazione umanistica della coincidentia oppositorum, ma dell’amore tra due misure fuori media.

Gesù, proprio perché fuori quota, avvicina quelle persone diversamente dotate, perché lui ha l’esperienza dell’essere rifiutato dalle persone per bene, che compongono la media gaussiana, la quale non raramente si trasforma in mediocrità, appunto l’aurea mediocritas dei latini.

Gesù diversi di segno positivo, si sente attirato dal diverso di segno negativo, e accade l’amore.

GCM 15.03.11