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Gesù e il diverso 6

Un’altra categoria di emarginati, con la quale Gesù ebbe contatto, fu quella dei cosiddetti “indemoniati”.

Il satana era per la gente il denominatore comune per ogni disfunzione, fisica, morale e psichica, che, per la scienza di allora, non avesse una spiegazione. Il satana era quindi quella forza, alla quale si attribuivano molti mali, soprattutto psichici: dall’incredulità alle malattie inguaribili, dalla pazzia all’epilessia.

Il satana è il diverso integralmente, sta agli antipodi della salvezza prodotta da Gesù. la diversità con il satana diventa opposizione irriducibile: tra Cristo e Belial non v’è nessuna relazione, tranne quella dell’inimicizia. Tutte le altre diversità, si sostengono su una base comune, l’umanità, che sottende sia in Gesù che nei diversi. Si realizza una diversità talmente profonda, che la presenza del satana spinge Gesù a organizzare tutta la sua energia di opposizione. Mentre Gesù accosta anche fisicamente i diversi, con il satana usa solamente a distanza il comando apotropaico.

Combattendo il satana, Gesù si pone dalla parte dei diversi per sorreggerli. Il satana produce la diversità: incatena gli ammalati, suscita le risse e il combattimento contro Gesù, è antagonista dello Spirito di Dio. vincendo contro la presenza del satana, Gesù prende autentico contatto con il diverso.

Il satana è il diavolo, appunto colui che divide (διάβολος). Esso provoca l’emarginazione, producendo il male.

Per raggiungere ogni diverso e ogni emarginato, Gesù sbratta la via dal satana. Il satana  l’aveva pur detto: “Che c’è in comune tra me e te, Gesù di Nazareth?”.

Il satana è l’estremo orgoglio, che ghermisce e fa suoi sudditi i potenti, i quali si stimano non uguali agli altri. il satana è nei superuomini, nei dittatori, negli affamatori, nei magnati, che opprimono. Gesù viene a salvare gli oppressi.

GCM 23.03.11