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Gesù, sempre Gesù

Gesù si ricorda sempre di essere Gesù, colui che salva.

Troviamo Gesù profugo, che attraversa la Samaria per raggiungere la Galilea. Gesù è stanco e sosta presso un pozzo. Poi ha sete e chiede dell’acqua. Proprio questo evento lo mette a contatto con una persona, la donna. Quando Gesù si trova a contatto con qualcuno, si ricorda di essere Gesù: ossia l’incaricato di salvare tutti coloro che si trovano sulla sua strada.

Poi la donna gli fa prendere chiara consapevolezza di non essere un samaritano. Allora egli si accorge di essere la salvezza di coloro che sono lontani. Si inizia così un nuovo dialogo di redenzione.

Gesù, come il solito, prende l’avvio dalla realtà nella quale si trova: l’acqua. Acqua per estinguere la sete: della gola e del cuore, del corpo e della mente. Nel dialogo, dalla bocca di lui, il Verbo, necessariamente escono “parole di vita eterna”.

Così Gesù entra nel pieno della sua missione: comunicare la salvezza, che viene da Dio. Un profluvio di “grazia e di verità”. Proprio nella verità, egli vede aprirsi la porta per entrare nel cuore della donna. Dove vive la verità, Gesù è presente. Gesù, verità di Dio nel mondo, ha le antenne sensibilizzate nel cogliere la verità e nel percepire la menzogna. Verità di Natanaele; menzogna dei Farisei, che dicono e non fanno.

Gesù passa dalla piccola verità di una donna inquieta sessualmente, alla grande verità del Dio spirito, che non ha confini, che è presente e adorabile ovunque.

Quando la donna, ammirata e annunciatrice, porta a Gesù un’intera popolazione, Gesù si ricorda di essere la salvezza di tutti, e rimane altri due giorni ad annunciare Dio in Samaria: ossia nel povero mondo di oggi.

GCM 27.03.11, pubblicato 17.06.11