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19 O germoglio di Jesse

Un’altra sfaccettatura della persona di Gesù, che fin da piccolo ha un grande incarico, è quella di essere il germoglio della famiglia di Jesse, il padre di Davide.

Proprio perché la frase è attribuita a un bambino, in lui si scorge un semplice virgulto.

Questa è l’antifona:

“O Germoglio di Jesse, che ti innalzi come segno tra i popoli: tacciono davanti a te i re della terra, e le nazioni t’invocano: vieni a liberarci, non tardare”.

Evidentemente qui è richiamata la profezia di Isaia (11,1) che scorge nel futuro un figlio della casa di Davide, il quale sarà il salvatore del popolo umiliato e offeso.

Però il riferimento al bambino di Maria è evidente. germoglio, virgulto: un essere piccolo. Piccoli sì, ma in crescita, fino a diventare così alto da essere visto dai popoli.

Una potenza in crescita, una missione che non può essere e restare nascosta.

Questo tenero discendente di David, è ricordato a più riprese nel Vangelo. è ricordata la sua “mitezza” e la sua grandezza.

Il germoglio cresciuto, pone in soggezione i potenti, secondo Isaia.

In Gesù vediamo che i potenti lo dominano fino all’uccisione. Allora: l’applicazione delle parole di Isaia al Bambino Gesù, sono soltanto un pio accomodamento di frase, che risuonano in un certo modo, come accade anche in liturgia?

Oppure i re, he tacciona davanti a lui, vanno considerati sotto altri aspetti? Certamente i re tacciono davanto a Gesù risorto. E i potenti non possono nulla contro la libertà personale e interiore, alla quale tende Gesù, come libero in grado di liberare le nostre coscienze.

Gesù non ha tardato a liberare gli uomini dalla schiavitù di se stessi, dalla catena, che ognuno si infigge con il proprio peccare.

GCM 05.12.11, pubblicato 19.12.11