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Gesù e il diverso 7

Gesù e i grandi diversi da lui, i peccatori.

Una categoria di diversi si contrappone a Gesù, eppure Gesù non si contrappone ad essa. I peccatori.

Nell’ambiente di Gesù si trovavano peccatori emarginati socialmente e peccatori integrati. Quelli emarginati erano riconoscibili e socialmente definiti: pubblicani, prostitute, adultere. I puri di Israele rifiutavano di incontrarsi con simili persone. aggiungiamo: perché non si rifiutavano di incontrarsi con gli adulteri e con i clienti della prostitute?

Le categorie di peccatori pubblici erano rifiutate dal mediocre perbenismo delle persone religiose. Altre categorie di peccatori riconosciuti pubblicamente erano soprattutto gli inosservanti della legge: i ladri, i trasgressori del sabato, gli erodiani alleati del nemico romano.

Gesù semplicemente familiarizza con i peccatori: mangia con essi, si lascia baciare i piedi dalle prostitute, festeggia l’eventuale loro ritorno. Per Gesù, il peccatore non mantiene perpetuamente il timbro del peccato.

Eppure Gesù indica la vastità della categoria: chi è senza peccato?

Scompare allora la curva gaussiana, quando si parla di peccatori. All’estrema destra schizza in alto un picco della linea, quella di Gesù. poi a sinistra in basso, un po’ elevata la curva dei bambini, di Maria e di chi ama molto, e poi si estende un’infinita linea quasi orizzontale, la quale occupa tutto lo spazio prima coperto dal centro della campana gaussiana.

“Sono venuto per i peccatori, non per i giusti”. “Sono venuto a ricuperare ciò che era perduto”.

Il bisogno di Gesù di unirsi ai diversi, quelli attraversati dal peccato, lo rendeva fratello tra i fratelli. Egli, umiliato, in quanto svestito della divinità per diventare uomo, poteva ben comprendere e penetrare nell’anima dei peccatori, patirne la loro infelicità. Lui svestito di divinità, entrava nell’anima di tutti coloro che si svestirono e ancor oggi si svestono della divinità nativa, per infangarsi.

27.03.11