La scossa religiosa05.05.12 Si danno, nella vita cristiana, degli elettrochock, che svegliano, colpiscono anche emotivamente e instradano in una nuova esperienza. Una delle occasioni di questo chock spesso è la morte di una persona cara, che sosteneva, anche senza che ce ne avvedessimo, la nostra vita, il nostro inoltrarci negli anni. Altri eventi possono colpirci così profondamente, da svegliarci a noi stessi. L’autore del libro “Dio esiste, e io l’ho incontrato” da ateo si trasforma in credente, dopo la casuale entrata in una chiesa. Manzoni si trasforma dopo un’esperienza avuta a Parigi. Io ho avuto occasione di incontrare alcune persone, reduci da Medjugorie. Infervorate e trasformate, assetate di divino, dopo la tangibile e scioccante esperienza a Medjugorie. Da quell’esperienza di fede, di preghiera, di penitenza, escono con una nuova prospettiva di vita. Da farfalloni a riflessivi, da lussuriosi a casti, da spendaccioni a oculati, da superficiali a capaci di preghiera e, spesso, di molte preghiere. La scossa emotiva e di grazia, li ha posti in condizione di guardare la vita, la fede, la società secondo una nuova e più lucida prospettiva. Poi l’effetto immediato dello chock, naturalmente decresce fino a estinguersi. Allora si vede se il seme è rimasto in superficie o se ha allungato radici. Questo dipende dal lavoro di sedimentazione contemplativa della scossa ricevuta, dalla purificazione di sovrastrutture emotive che hanno accompagnato l’evento scioccante, e dalla preghiera in profondità, sollecitata dallo Spirito e accompagnata da umiltà. GCM 19.12.11
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