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Peccatori e bugiardi

26.05.12

       Oggi Giovanni, nella prima lettera, afferma che tutti pecchiamo, e che se diciamo di non aver peccato, non soltanto  siamo noi bugiardi, ma pure diciamo che Dio è bugiardo.

       E’ un bel pasticcio. Abbiamo l’obbligo di non peccare. Anzi, esaminandoci, scopriamo di non  aver peccato. Tutti ci dicono di star lontani dal peccato.

       E qui, lo Spirito Santo aiuta Giovanni a scrivere che tutti pecchiamo. S. Paolo arriva  all’apice del peccato, quando scrive che Dio fece Gesù peccato.

       Siamo straniti, oppure finalmente autorizzati a peccare liberamente?

       Leghiamo la frase di Giovanni, alla sfida lanciata da Gesù ai Giudei: “Chi è senza peccato, scagli per primo la pietra!”. Sappiamo che tutti se la sono svignata.

       Che depressione! Non se ne trova uno di pulito. Anche coloro, che la Chiesa ritiene santi, si accusano di essere peccatori. C’è da disperarsi ... o da sperare confidando?

       Qualche riga più sotto, lo stesso Giovanni scrive: “Però abbiamo un avvocato, presso Dio, quel Gesù, che è tutto giusto”.

       Anche Paolo dice che tutto fu sottoposto al peccato, affinché tutto possa essere riscattato.

       Il peccato è in vista del perdono. Evitare di confessare il peccato, fa evitare di godere del perdono, ossia di essere in piena unione con Gesù.

       Di quale “peccato” si tratta?  Ognuno di noi, fino a quando non sarà assunto nella visione di Dio, in sé ha zone d’ombra, zone di incredulità, delle quali deve liberarsi ogni giorno, attraverso la luce di Gesù. Siamo figli affamati di Dio, ma non ancora del tutto elevati, perchè deve arrivare il giorno di scoprire  ciò che siamo quando “lo vedremo come Egli è”. E allora raggiungeremo la impeccabilità.

       GCM  28.12.11