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Apostolato minore

Il  credente per completare la propria fede, deve annunciarla.

La difficoltà, come già si avvertiva al tempo degli Apostoli, è individuare il come e il dove. Molti accorgimenti si leggono indicati per districarsi nelle diverse circostanze.

La preghiera e la confidenza in Dio sono alla base di ogni annuncio valido, avendo coscienza che Dio opera.
Il modo più semplice di predicare l’annuncio di Gesù, è il comportarsi da cristiani. Non aderire a idee, a comportamenti, a scherzi poco puliti.

Ci sarà sempre qualcuno che s’accorge dell’anomalia cristiana. Se oltre ad accorgersi, chiede anche qual è la causa della speranza cristiana (come dice l’Apostolo), allora si apre il “colloquio della salvezza”.

Alla domanda sul “perché ti comporti così”, ho visto molte risposte. Perché questa è la mia convinzione. Perché sono cattolico. perché a questo sono stato educato dai miei genitori...

Questo livello di risposte non è annuncio di Gesù, ma annuncio di noi stessi, corretto ma non ancora “ragioni della fede”.

Diverse e più riferite al Vangelo sono altre risposte.

Perché Gesù vuole così. Perché Dio è contento, se mi comporto così. Perché Gesù me l’ha insegnato e io mi ci trovo bene.

Queste risposte vanno al cuore del comportamento cristiano, e sono chiare affermazioni di Gesù e del Padre. Perciò sono veri annunci della presenza e dell’opera concreta di Dio nel mondo.

In questo caso non affermiamo noi stessi, ma affermiamo la presenza e l’opera di Dio. Per imparare questa mentalità e il conseguente comportamento, già prima è opportuno riconoscere lo Spirito che agisce in noi, quando operiamo il bene.

GCM 11.12