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Chiesa e gioia

Perché, quando entriamo in una chiesa o in una cappella, dove abita Gesù nell' Eucarestia, ci pervade un senso di benessere e di gioia? Può avvenire senza che noi preghiamo, soltanto spinti dalla sicurezza che Gesù c'è: è qui con noi e per noi.

Mi ha risposto un'esperienza, che tutti proviamo. Quando entriamo in una casa, dove abita una persona che amiamo e che ci ama, ci avvolge un'aria di benessere e di contentezza. Possiamo parlare o no con quella persona, ma ugualmente ci sentiamo "assieme".

La gioia di ritrovarci nella casa di Dio. Molti salmi esprimono questa soddisfazione di essere nella casa di Dio.

Essere con Gesù Eucarestia, soprattutto  se quella casa ci ospita quando facciamo l'Eucarestia in comunità, è trovarci con il nostro oggetto più desiderato, sperato, amato, goduto.

La chiesa non è un contenitore  anonimo. E' sempre un luogo vivo, palpitante, sebbene non sia riscaldato e sia buio.

Una presenza ci attira. Seduti o camminando, in ginocchio o eretti, noi siamo avvolti dalla presenza di Gesù, trasmesso dallo Spirito Santo. Nasce così la contemplazione, quella subliminale, che non si esprime  e che comunque si muove e penetra.

Non ci si può sottrarre al  sorriso che si apre spontaneamente, gioia che si confonde con l'adorazione autentica, con l'inno vibrante seppure inespresso.

Abitare nella casa del Signore - ci suggerisce il salmo - è più bello  che abitare nelle tende dei peccatori, anche se ricchi. Il dono della chiesa.

GCM 24.01.12