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Conversione e/o salvezza

Può esserci differenza tra convertire e salvare? Dio è in grado di salvare i non convertiti alla fede in Gesù, unica via per raggiungere Dio, il Padre?

La Chiesa è istituita per la salvezza, anche tramite la conversione. Ma Dio, che vuole in Gesù la “sua” Chiesa per facilitare la salvezza degli uomini e delle donne, è capace di salvare anche senza la Chiesa? Si è tanto legato alla Chiesa che senza di essa e fuori di essa non si libera la salvezza?

La volontà di Dio è la salvezza universale. Tutti gli uomini, Dio li vuole salvi. La Chiesa facilita la salvezza (e come! grazie alla fede e ai sacramenti!) ma non ha l’esclusiva della salvezza. L’unico Salvatore è Gesù, e il suo corpo.
L’esercizio della salvezza non si attua soltanto con la conversione e con l’annessione delle persone alla Chiesa.

Non con la “necessaria” annessione alla Chiesa, ma non”senza” Chiesa. Gesù non agisce senza il suo corpo.

La funzione della Chiesa resta una intrinseca funzione salvifica. Funzione che si sviluppa anche attraverso la conversione di tutti, ma non soltanto attraverso la conversione e l’annessione. Anche senza annettere, la Chiesa salva. Come? Dio lo sa, e gli uomini possono solamente ipotizzare.

Uno degli strumenti è la fede. Una Chiesa in connessione profonda con ogni fede religiosa. Dove germoglia una fede, li si trova la condizione basilare con la “comunità dei credenti”. Il credere di tutti coloro che “crederanno senza aver visto”.

Un altro strumento è la partecipazione. La partecipazione nel beneficare gli uomini, è un contagio di salvezza. E’ l’osmosi del bene degli altri nella Chiesa, e l’osmosi della grazia della Chiesa nel cuore di chiunque crede, o ... crede di credere.

GCM 03.10.11, pubblicato 18.02.12