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Popolo sacerdotale

11.05.12

Dio dice che Israele è un popolo sacerdotale, e Pietro lo ripete in rapporto a noi Chiesa. Siamo un popolo sacerdotale, quindi diverso da altri popoli, per i quali però dobbiamo svolgere la missione del sacerdozio. In quanto
Chiesa, siamo i sacerdoti (e ciascuno, il sacerdote) del mondo.

E’ quindi nostra prerogativa pregare per gli altri “popoli” e santificare il mondo. Pregare per tutti, a tutti offrire perdono, con tutti richiamare l’Eucarestia in terra. Il compito sacerdotale è di tutta la Chiesa, quantunque nella presente situazione, la disciplina incarichi alcuni a esplicarlo visibilmente.

Popolo sacerdotale, che va a Dio e riceve da Dio per tutti. Se, sociologicamente, il cristianesimo si presenta come una delle molte religioni, nel livello della fede inoltre, abbiamo assunto un compito  particolare a beneficio di popoli  e di religioni.

Popolo sacerdotale. Onore? Onere? Dignità? Fatica? Quante domande, non del tutto insensate, se guardiamo solo dalla nostra parte. Ma dalla parte di Dio è solamente amore.

Amore per noi, perché Dio desidera associarci alla sua azione di salvezza, quindi associarci al suo amore, che decide di espandersi nel mondo anche attraverso di noi e con la nostra collaborazione affettuosa (si tratta di amore!). Amore per il mondo, che Dio vuole salvare attraverso suo Figlio e i suoi figli.

La grandezza del sacerdozio, della quale molto ho sentito parlare, non consiste nella elevazione dell’uomo a un rango superiore (rango che cresce in monsignore, vescovo, cardinale e papa!), ma per la quota di amore divino che lo investe. Tutto Dio compie con amore, per l’amore.

Chiesa sacerdotale, Chiesa che vive e manifesta l’amore di Dio.

GCM 12.03.12