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Ispettore illuminato

17.07.12

E’ notorio, purtroppo, che chi comanda al centro si insospettisce per la vitalità delle periferie.

I sommi sacerdoti del tempio di Gerusalemme si insospettiscono per quell’oscuro profetucolo di Galilea, che risponde al nome di Gesù di Nazareh, e lo fanno tallonare dagli scribi, erodiani, farisei e quant’altro.

Dopo la Risurrezione di Gesù, i suoi apostoli si insediano - anche loro - al centro, a Gerusalemme. Giunge alle loro orecchie che in periferia (addirittura all’estero!), ossia ad Antiochia, c’è effervescenza attorno al nome di Gesù, e i seguaci lì si moltiplicano. Che cosa fa un centro che non aveva ancora assimilato lo spirito di Gesù? Manda un ispettore.

Forse non avevano ancora digerito bene le parole di Gesù: “Chi opera nel mio nome, non si può mettere contro di noi!”.

L’ispettore in questione, scelto dal centro, rispondeva al nome di Barnaba, come si viene a conoscere leggendo gli Atti degli Apostoli.

Nella mia non breve esperienza di frate e di sacerdote, non ho mai (ripeto: mai) incontrato un ispettore, che venga per godere del bene che si fa; invece è uno spulciatore di difetti. Altrimenti che ispettore intelligente è?

Barnaba arriva, ma come ispettore ha un grosso difetto, almeno così notano cli Atti degli Apostoli: era “uomo virtuoso e pieno di Spirito Santo”. Difatti egli si rallegrò per quanto aveva visto nella periferia, e commise due imperdonabili errori. si rallegrò, ed esortava a continuare. Anzi andò in cerca di Saulo, a Tarso, per rafforzare la comunità di Antiochia! Quale rimprovero per tutti i superiori e i vescovi, che fanno saltare dal posto i “periferici” quando lavorando, hanno quel successo che i superiori non raggiungono!

GCM 11.06.12