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Preghiera vasta

28.02.12

E’ certo: il Padre ama me, te, lui con attenzione intensa e particolare. Proprio perché ama ciascuno con un amore personale e totale, proprio come ama me, oggetto e partner del suo indicibile amore, allo stesso modo e con la stessa intensità ama te, e ogni persona.

Se io ti offendo, non offendo soltanto un individuo, ma anche il partner dell’amore del Padre, e quindi mi oppongo al Padre.

L’amore reciproco, del quale Gesù parla, è un’esigenza per restare uniti al Padre, senza opporci alla grandezza del Padre. Se pecco contro il mio fratello, pecco contro l’amore del Padre. E se mi riconcilio con il mio fratello, rendo l’amore del Padre armonico con noi, povere creature, e care al suo cuore. Poiché il Padre davvero ci ama.

Io mi beo nell’essere amato dal Padre e, spesso, mi lascio semplicemente andare a questa beatitudine, che mi introduce nell’oceano d’amore trinitario. Anche il mio  fratello, è presumibile, si lascia andare, consciamente o no , in questo oceano trinitario. Io sono unito a ogni fratello e a ogni sorella, che, nella preghiera, si trovano uniti a me nell’amare la Trinità e nell’essere amati dalla Trinità. Siamo Chiesa nell’unione del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

La mia preghiera, anche quando non ne prendo coscienza, è sempre trinitaria, e perciò è sempre Chiesa. Se accetto l’amore esclusivo di Dio per me, accetto di essere Chiesa, e  di vivere inserito negli altri, con Gesù.

Bellezza e grandezza della mia preghiera! Essa è accettazione e  godimento dell’amore di Dio per me, ed è la voce e il cuore di tutta la Chiesa che s’abbandona al suo Dio! Io prego il mondo. Le mie preghiere sono l’immissione mia nella Trinità, e la revivivscenza della Trinità nel cosmo!

GCM 10.09.11