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La preghiera cristiana

L’Islam mantiene come centro unico la Mecca. Anche la preghiera è rivolta verso la Mecca.

Fra le tradizioni fisse della preghiera musulmana, sono anche le ore nelle quali è prescritta la preghiera. E’ questa una tradizione che l’Islam ha ricevuto dai cristiani di Siria.

A differenza dell’Islam la preghiera cristiana è territoriale: ogni eucarestia è centro, e il cristiano antico aveva le sue chiese non rivolte a Roma, ma verso l’oriente. Per la preghiera cristiana non è necessario rivolgersi né a oriente né a Roma. Dove i cristiani si radunano (a casa, in piazza, nel tempio, nei boschi) essi stessi diventano il tempio dello Spirito Santo. Sembra quasi che i cristiani siano la nuova tenda di Dio, che si sposta dove c’è l’uomo.

L’eucarestia, non gli edifici (siano essi perfino la basilica di S. Pietro) è il luogo di Dio in terra.

La territorialità prevale sul centralismo, il cuore sul formalismo. Lo Spirito sulla carne.

Invece Islam e cattolicesimo si affiancano circa gli orari della preghiera. La preghiera personale del singolo cristiano non è soggetta a orari, sebbene molti mantengano l’usanza della preghiera al mattino e alla sera. Invece la preghiera ufficiale si regola anche sulle ore della giornata.

Non per nulla il vecchio “breviario” è diventato “liturgia delle ore”. E’ anche vero che i preti, per il loro lavoro adattato agli orari della vita sociale, pregano quando possono. Però i monasteri (soprattutto quelli di clausura) seguono gli orari della preghiera, orari che sono rispettati anche dai religiosi radunati nei conventi.

 L’affinità tra Islam e cattolici riguardo agli orari della preghiera è molto marcata.

Però l’eucarestia, cuore della preghiera cristiana, divide il cuore delle rispettive preghiere.

GCM 01.06.10   -  pubbl. 14.07.2010