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Preghiera e città

A Vicenza il Tempio di S. Lorenzo, fino dal tempo della sua riapertura, è stato eletto come tempio civico. Un tempio che le autorità cittadine e tutta la città hanno eletto per celebrarvi la sezione religiosa delle festività cittadine e nazionali.

Ma il Tempio è solamente una cornice per le feste, oppure riveste un’importanza più interiore? E’ destinato ad accogliere episodi, anche molto significativi, oppure ha una missione quotidiana di preghiera e di salvezza?

Il Tempio, eletto come cuore cristiano di una città, deve espandere attorno a sé, nella città, la forza che sgorga dalla preghiera. Ogni preghiera, che ferve in S. Lorenzo, è preghiera con specifico carattere cittadino.

Già la preghiera di ogni persona si inserisce nella dinamica positiva di tutta l’umanità. Ancor più se la preghiera ha una esplicita motivazione e un limpido indirizzo verso uno scopo definito. Questo è il caso di una preghiera nella città, per la città.

Il pregare è naturalmente in vista del “regno di Dio”: dell’apparire della regalità di Dio, come in cielo così in terra, e del coinvolgimento dell’uomo dentro questa regalità amorosa e salvatrice.

Una “destinazione” specifica, convoglia più intensamente l’energia della preghiera verso lo scopo prefisso. E’ questa l’ovvia dinamica del miracolo, richiesto e facilitato dalla preghiera. L’energia “divina” di Gesù, nel compiere una guarigione, si concentra sul “miracolato”.

La preghiera a beneficio di una città, è un semplice canalizzare l’energia di Dio sulla città... purché questa non respinga i “messaggeri di Gesù”.

GCM 13.07.10, pubblicato 22.10.10