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L’universo nella messa

Stavo preparandomi al piacere della messa, e intento il sacrestano, a voce spiegata, inveiva, da buon settentrionale alquanto razzista, contro gli stranieri, perché avevano manifestato in piazza, per essere equiparati ai nostrani, per quanto attiene agli aiuti sociali.  So che non tutti gli immigrati sono dei modelli di virtù. Eppure...

La messa è per unire i figli di Dio nella stessa Trinità. Proprio nella messa si raccolgono le preghiere di tutte le creature, preghiere che valgono, per Dio, se sono mediate da Gesù. In Gesù, coscientemente o inavvertitamente, volendo e non volendo, la preghiere di ogni creatura sono accolte dal Padre. Nella messa la presenza di Gesù, che intercede per noi presso il Padre, come dice l’apostolo, è presenza efficace. Preghiere di precristiani, di cristiani e di postcristiani, preghiere di ogni tempo e di ogni creatura, sono tutte timbrate da Gesù, per essere efficaci presso il Padre.

La messa è la più chiara e la più efficace preghiera di Gesù sulla terra. Nella messa la sua opera di Salvatore e di Mediatore, prende corpo nel mondo. Nessun uomo, nessuna donna possono esser estranei a Gesù per conseguire la propria salvezza. Questa salvezza può realizzarsi all’interno della religione, di ogni religione, ma in  tanto una religione ha potere di trasmettere salvezza in quanto l’opera di Gesù, attraverso lo Spirito Santo, è l’anima della salvezza.

Noi cristiani siamo i continuatori, in terra e nella storia, dell’eterna salvezza di Gesù. Noi, nella messa. Perciò non ci si può preparare a entrare nel vortice sublime della messa, senza il mondo con noi, accettato ed elevato. Escludere, direttamente o indirettamente, qualcuno dalla messa, anche un solo “straniero”, è mancare alla grazia della messa.

GCM 03.03.10 - Pubblicato 18.05.10