HOME

Home > Chiesa SACRAMENTI > Articoli 2010 > Cielo e terra

Cielo e terra

Sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra. Ho udito spesso ripetere la frase “sia fatta la tua volontà” con un senso di rassegnazione verso qualche evento disgustoso. E il resto della frase è tranquillamente dimenticato.

Evidentemente, per comprendere il valore e la pregnanza della frase, essa deve essere collocata nel suo contesto.

Prima di tutto è giusto ricordare che quei congiuntivi esortativi sono una volonterosa, ma imperfetta, traduzione dell’aramaico iniziale. Non sono un desiderio che venga santificato il nome (la persona in sé), ma una volontà che noi si riconosca la santità di Dio. Il congiuntivo esortativo non si rivolge al “nome santo” ma a noi che dobbiamo riconoscere la grandezza di quella persona.

Allora la frase potrebbe essere: “Noi accettiamo che l’intima opera che il Padre svolge in sé (in cielo, corrisponde al “nei cieli” dell’inizio), sia da noi accolta anche sulla terra”.

Quale è l’intima dinamica (la volontà) del Padre? evidentemente è la generazione del Figlio: la dinamica del Padre, che “opera sempre”, è la dinamica dei Tre, che producono l’unità di Dio.

Il Padre genera il Figlio dentro di sé, ossia nei cieli, e quindi genera il Figlio e i figli sulla terra. Perciò la frase ci indica di accettarci perché figli del Padre.

Quali figli generati dal Padre, chiediamo anche e giustamente il pane per vivere. Lo chiediamo da figli, come il Figlio del cielo. Perciò è una richiesta che il Padre si è impegnato a esaudire: chiedete e riceverete, perché il Padre non rifiuta di donare il suo spirito buono, a chi glielo chiede, come dice il Vangelo.

GCM 08.03.10