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Messa, unità

La messa è il nostro luogo, il luogo dove ci ritroviamo, dove finalmente riconosciamo noi stessi, dove Gesù si manifesta in noi.

Le scansioni della messa sono un continuo tuffo nell’eterno e un elevare il tempo, non più condanna ma dono.

Facciamo, prima di tutto, gruppo che si trova immerso nella Trinità, e per adeguarci alla grandezza del dono di Dio, riconosciamo con gioia e con dolore la nostra posizione di figli, bisognosi della tenerezza del Padre. Poi purificati dal suo Spirito, inneggiamo al Signore Dio.

A noi, ormai abbracciati nella e dalla Trinità, Il Padre offre la sua parola per consolare e consolidare i nostri cuori. Parola che continua a rigenerare in noi Gesù.

Poi, coscienti di essere di Dio, ci offriamo a lui, raccogliendoci sull’altare assieme e tramite le nostre offerte. Essere radunati sull’altare, insieme con il pane e il vino, ci aiuta a capire che noi, uniti tra di noi nell’unica chiesa di Gesù, siamo dono di Dio e, come Gesù incarnato ed eterno, dono a Dio.

Questo dono sull’altare, riceve poi l’investitura di Dio, tanto che siamo santificati da Gesù e con Gesù, e in lui diventiamo suo corpo e suo sangue, anche noi diventati offerta gradita dal Padre. La chiesa, noi in essa, non fuori di essa spinti dal nostro perbenismo fasullo, è tutta del Padre, perché è tutta figlio che si offre e si proietta in Dio.

Alla fine il nostro essere gruppo di Gesù, si completa con il nostro assumere anche il modo eucaristico di Gesù, comunicando con lui, e perfezionando il nostro essere un’unica realtà tra di noi e nel seno trinitario. Rinati sacramentalmente, ci doniamo al mondo.

GCM 11.02.10  -  pubblicato 01.06.10