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Saluto: dono di Dio

Durante una lectio divina con i veri amici, cioè quelli che condividono la stessa mia tensione verso Gesù e verso i figli di Dio, si trattava del valore del saluto tra cristiani.

Il saluto cristiano usa molte formule, tra esse anche il semplice “Buon giorno”. Il saluto cristiano non  è un augurio, ma è un dono. Dono di Spirito Santo, che è nel cuore del cristiano stabilmente.

Il saluto ebraico, al tempo di Gesù, era “Pace”. Gesù indicava ai suoi, quando svolgevano la missione, di salutare la gente, usando la formula solita. Eppure quel saluto non augurava, come il saluto pagano, ma donava la pace, perché nel saluto vigeva la forza inoculata da Gesù ai suoi (guarire e predicare e cacciare il maligno).

Perciò Gesù dice: “Se uno è preparato alla vostra pace, su di lui giunge la pace; se uno rifiuta il vostro saluto, allora la pace la riprendete con voi”.

Il saluto che un cristiano rivolge a un altro cristiano è gravido di Spirito Santo. Il saluto che un cristiano rivolge a una persona ostile a Gesù (l’Italia e l’Europa ne sono piene), resta una formula vana.

Perciò Paolo indica di non salutare neppure chi si scosta dalla comunità. Il saluto non gli offre la grazia dello Spirito, perché non trova il ponte per passare all’altra sponda.

Quando Gesù Risorto saluta i suoi con il consueto “Pace a voi!”, vi aggiunge, quasi esplicitando, “Ricevete lo Spirito Santo”.

Allora salutare è inutile, come sembrano pensare alcuni religiosi dentro lo stesso convento, per paura (senso di colpa?) di prendere contatto con gli altri ?

Il nostro saluto è sempre un dono di Dio. Non sappiamo mai che cosa avviene nell’altra sponda.

GCM 18.08.10, pubblicato 30.10.10