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Messa e salvezza

I vescovi asiatici hanno indicato ai cristiani d’Asia, che il punto più importante del vivere cristiano è la messa. Nella messa si attua la storicità presente della salvezza di Gesù.

Gesù continua a salvare attraverso la messa. La salvezza di Gesù, è la salvezza di Dio, destinata a tutti gli uomini. Nella messa gli uomini e le donne che si salvano, sono salvati.

La messa è attuata da tutti i partecipanti, tutti i presenti fanno messa. Tutti i presenti attuano ora e qui la salvezza degli uomini. Anche i quattro gatti che formano la comunità celebrante, che realizza Gesù nel mondo, si radunano per salvare il mondo. E’ il mistero ammirevole: non solo Gesù presente, ma Gesù salvatore. Non solo un Gesù che sta con i suoi, con noi che crediamo, ma un Gesù sempre attivo, che ovunque si trovi non smette di essere la salvezza delle creatura di Dio.

Noi partecipiamo alla messa non solo per essere salvati, ma perché, in Gesù e con Gesù, siamo salvatori.

La coscienza di essere salvatori, spesso ci manca, o non ci sfiora neppure nel nostro far la messa. Siamo più propensi ad aiutare, con denaro o anche con le preghiere, le missioni, che non viverci missionari, nella circostanza più sublime, che il Padre ci offre: la messa con il suo Figlio.

Certamente siamo più preoccupati (quando lo siamo) per la nostra salvezza che non per la salvezza del mondo. Eppure in tanto anche noi siamo salvi, in quanto il mondo è salvo.

A proposito ritorna a suonare in mente la frase dello scrittore antico: animam salvasti, tuam predestinasti.

GCM 09.03.10  - pubbl 29.06.10