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Di lui mi fido

L’uomo che si raccomanda da sé, trova sempre un rifiuto da parte di Dio nella Bibbia: lo costatiamo ogni giorno, quando preghiamo i salmi.

Forse questa legge universale non è accettata dai politici, di ogni colore, che continuano a lodarsi e a celebrare i loro successi, con la controrima degli insuccessi degli avversari. I salmi dicono che si lodano con la loro bocca, mentre l’ultimo vero giudizio spetta al Signore. Né l’autoesaltazione, né la critica degli altri, valgono come giudizio di bontà o di cattiveria. Solo Dio è il giudice.

Quante volte chiamiamo al nostro personale giudizio, gli altri attraverso la nostra critica!

E’ Dio che fa tutto. “Tu vieni contro di me fiducioso nelle tue armi; io vengo verso di te senza armi, ma con la fiducia piena in Dio”. Questo dichiara il ragazzotto David nell’affrontare quel gigante baldanzoso di Golia.

David sapeva di non poter affrontare Golia corpo a corpo. Però sapendolo miope si munisce di una fionda. E’ astuto. Ma è consapevole che non è salvato dalla propria astuzia: solo l’aiuto di Dio è la sua energia per la vittoria.

E’ un esempio per noi. Affilare le proprie capacità, ma fidarsi di Dio. Anche perché le nostre stesse capacità possono abbandonarci: come uno studente ben preparato, viene preso dalla paura e non sa che cosa rispondere all’esaminatore.

La fiducia in quanto possediamo è giusta, ed è causa di rassicurazione. Eppure i risultati sono raggiunti con l’aiuto di Dio.

Ciò vale sempre, ma soprattutto nella nostra avventura di cristiani, quando l’impegno di Dio per noi si intensifica.

GCM 21.01.10