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Studiare

Molte persone praticano lo studio a preferenza della manualità. Dedicarsi allo studio... anche questo è vanità, direbbe il Qoelet.
A mio parere, gli atteggiamenti di chi pratica l'arte dello studiare sono diversi.
Parecchie persone studiano quasi esclusivamente in vista della professione. È un preciso dovere, che è connesso con la professione stessa.
Altre studiano per il diletto dello studio stesso. Una ricerca del piacere derivato dalla conoscenza.
Altri studiano per rifugiarsi dalle difficoltà o dalle angherie. Chi non ricorda Don Ferrante nei confronti di Donna Prassede?
Altri ancora per molti altri motivi: far piacere all'amante, essere brillante nelle conversazioni, diminuire l'ansietà della solitudine... ogni persona vanta il proprio motivo. Si intende, ogni persona che non abbia rifiutato di studiare e di riflettere, abbandonandosi alle notizie del giornale, della televisione, alle chiacchiere delle comari o del collega del bar.
Qui mi piace ricordare almeno due modalità di vivere lo studio. La prima è quella di apprendere per acquistare conoscenze. La seconda è quella di avere stimoli per esercitare la creatività. La prima è inalberata su se stessa. La seconda è espansiva. La prima ritiene, la seconda dà.
Non è che la prima non dia, ma presenta ripetizioni, anche nobilissime e azzeccate. Però non riesce a sfondare il perimetro del conosciuto (cultura?).
La seconda tende a scoprire quale apporto può donare al già conosciuto (arte?)
31.08.14