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Spogliazione e luce

Solo Dio è la mia salvezza; gli uomini sono tutti fallaci. L'accorgerci della pochezza di chi sta intorno è un dono di Dio, che ci aiuta a non fidarci dei potenti (autorità di ogni tipo, ricchi, sapienti di questo povero mondo), ma solo del Padre, che può sempre intervenire da chi muove da lui. Anche nell'Antico Testamento, i profeti vedevano nella persona di Ciro, la presenza operante di Dio.
Quando tutto attorno a noi cade, oppure ci è ostile, allora lo Spirito ci purifica grazie a questo “vuoto” e nel silenzio alimenta la nostra speranza. Solo in Dio si posa la nostra speranza, e la spogliazione di tutto (che poi lasceremo per sempre) acuisce il bisogno di Dio.
Allora si rende forte l'unione con tutti coloro, che, con noi, attendono solamente l'aiuto che viene dal Padre. La spogliazione è essa pure un dono di Dio.
E allora dentro di noi, dal nostro dolore, spicca il volo della confidenza sperante nel Padre.
Padre è, e provvede a sostenere il nostro cuore. Eccoci andare da Colui, che è “mite e umile di cuore”. Non cose grandi e pesanti, ma la leggerezza di chi si abbandona nelle braccia di Dio.
Ogni giorno che passa, ogni circostanza, tutto si illumina per condire di eternità i nostri momenti. Allora i salmi dell'invocazione e della speranza acquistano spessore intimo e consistenza. La preghiera, anche dolorosa, diventa più nostra.  E  la preghiera del misero, che brama la Gerusalemme ultima. E il desiderio di reincontrarci là, con le persone che amiamo, e anche quelle che perdoniamo si trasformerà in luce eterna.
09.12.16