Limpidezza e perdono
Abbiamo bisogno di una quotidiana purificazione interiore.
Spesso si accumulano in noi delle tossine intime. La più pesante delle quali è la vendetta.
Tutti noi siamo oggetti, reali o immaginari di varie aggressioni. Le aggressioni del nostro corpo: la stanchezza, la debolezza, l’età, la inefficienza del nostro sistema muscolare, circolatorio, ecc., la mancanza di sonno, e anche la malattia, insomma tutta una serie di noie. Le adolescenti per il “troppo grasso”, gli adolescenti per i disturbi della nuova genitalità.
E poi le autoaggressioni intellettive, la scarsità di memoria, il calo di concentrazione, le gaffe nel parlare, e tante altre circostanze. Poi le autoaggressioni della sensibilità, o troppo o poco desta. E chi più ne ha, più ne metta.
Però le difficoltà più sofferte vengono dall’ambiente. Spesso una semplice parola, rivoltaci con tono sgradevole, può essere sofferta come aggressione, voluta o non voluta dagli altri. E poi ci sono le aggressioni pesanti, che ci colpiscono, attivate dai simili, dai superiori, da persone care o da illustri sconosciuti.
E non riusciamo o non vogliamo perdonare o perdonarci. Questo diventa peso e autointossicazione, che ci toglie la serenità, diurna e notturna.
La medicina è il perdono, ricevuto o donato. Rimetti a noi i nostri debiti, come noi davvero li rimettiamo ai nostri debitori, a cominciare dall’autoperdono per estendere agli altri e al mondo il perdono.
La capacità di perdonare è alimentata dalla preghiera, dall’Eucarestia, dal Vangelo.
24.08.16
|