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Solo in Dio 

Le disgrazie, le cattiverie, i pericoli di ogni guerra tutti li vedono. Come mai le reazioni sono diverse?  Alcuni si infuriano e pensano a fulmini e saette; altri invece non perdono la serenità. Quest'ultimi sono insensibili? Oppure trovano pace per qualche motivo?

In antico si trovava pace anche in ciò che descrive il testo “De consolatione philosophiae”. La filosofia donava serenità. Forse anche il temperamento pacifico aiuta.

Altri trovano pace, affidandosi totalmente a Dio. La protezione di Dio rasserena. Protezione, non perché Dio preserva da ogni male, ma perché Dio è presente e accompagna anche nel male, anche sul Calvario.

Paolo scrive di una consolazione che gli viene da Dio, e che egli vorrebbe trasmettere ai suoi. È la consolazione che Dio comunica a chi crede in lui. Chi crede, ossia chi gli si affida.

Incontro persone turbate e indignate, perché l'ISIS imperversa, i ladri visitano sempre più frequentemente appartamenti e negozi, i giovani sono sempre più scapestrati. Vedono e si indignano, si inquietano. Si inquietano persino contro le persone, che non si inquietano con loro.

L'ISIS, nella crudeltà, è una riedizione di tante altre crudeltà. Nerone e Ivan il Terribile, Stalin e Hitler: la feccia della crudeltà dei potenti non si è mai estinta, proprio come l'asina, madre degli stupidi.

È naturale difendersi dagli stupidi e dai crudeli. Ma questi penetrano anche nelle nostre difese. E allora?

Davvero nostra forza è solo Dio: così ci fa esprimere il salmo. Anche i tre mitici fanciulli buttati nella fornace, se la son cavata lodando Dio. Se la nostra serenità è radicata in Dio, nessuno ce la può togliere. Vedi P. Kolbe nel bunker.

1.12.15