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Novità di vita  

Non è raro incontrare persone, che, con l’intenzione o con la pretesa di compiere azioni inedite, in realtà rifanno delle cose vecchie, ma con un nome diverso. La vera novità non sta necessariamente nella pars destruens del caro Bacone, ma nella capacità di studiare le dinamiche sottese nel presente, per svilupparle ulteriormente.

L’esempio storico più rilevante di questo tipo di novità ci è dato da Gesù. ”Non è mio compito annullare il passato, ma completarlo”.

Dobbiamo riconoscere che di Gesù ce n’è uno solo. Però lui dice che non c’è discepolo superiore al maestro, ma è cosa riuscita eguagliare il maestro.

Per eguagliare tale maestro, egli ci ha indicato alcune azioni, e ci ha fornito i mezzi per attuarle.

La tentazione di annullare il passato per imporre qualche novità, creduta miracolosa, è propria dell’adolescente. Peggio se l’adolescente è dedito anche a qualche studio.

È una tentazione che si estingue, dopo qualche smusata, offerta benevolmente dalla realtà. Almeno quella delusione che è ricordata dai sapienziali della Bibbia: questa cosa è stata realizzata già qualche secolo or è. Cambia il nome, ma gira e rigira, la sostanza è la stessa.

La vera novità perenne sta in Gesù, e nel fatto che ogni persona è nuova, inedita. Ma le azioni spesso sono una ripetizione non avvertita.

La novità della vita è sempre Gesù, l’intramontabile, che ogni giorno rifà la nostra fede. La novità siamo noi, per quel poco, che desumiamo da Gesù. Ed ecco l’Eucarestia.

6.01.2016