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 Unione mistica

Scorrendo tra le correnti religiose e filosofiche, ho visto che quanto più le diverse esperienze si esprimevano in termini di mistica, tanto più scoprivano la loro reciproca affinità.

Tale affinità era un’esigenza umana, che diventava intuizioni ed estasi. Che tale viva affinità si esprimesse con la preghiera, con l’abbandonarsi interiore, con la poesia, era bello nella varietà, e affine nella sostanza.

Nella mistica, espressa in vari tipi, tutti si trovano: sufisti, plotiniani, sciamani, cristiani. La tensione umana al divino, allo scopo del vivere, comunque espressi, è una delle dimensioni universali, anche se decade nell’assunzione di droga, e nell’ebbrezza.

In quella regione le religioni, la poesia, la filosofia, si trovano quasi arrivate tutte a casa propria, all’unica casa propria. Là lo spirito umano si sente attirato, là lo Spirito di Dio attira. Là si esplica l’unità non solo delle esigenze della religiosità, ma anche quella di ogni dimensione umana.

Gesù è stato così buono da tematizzare in maniera “divina” quella situazione, che noi definiamo mistica, e che lui dice di essere se stesso: io sono la via, la verità, la vita. Solo lui sa tematizzare in modo convincente quell’incontro unitario nello Spirito Santo. La ricerca umana si accorge di quella situazione, la rivelazione di Gesù la caratterizza con sicurezza.

Allora quell’incontro universale nella mistica, non è altro che l’attuarsi delle parole di S. Paolo: “Tutto è vostro, voi siete di Cristo, Cristo è di Dio”.

Tutto si concentra e si unifica in Gesù. La mistica cristiana si tematizza con il nostro vivere di Cristo, …….. quel “sarò con voi, fino a tutto il tempo”.

  24.02.17