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Pieni del Risorto

22.04.12

Il periodo pasquale è un dono, che ci spinge ad avvolgerci di Risurrezione. la Risurrezione di Gesù è destinata a impregnarci di Spirito Santo. Non solo per la nostra vita di peccatori salvati dalla bontà di Gesù, che ci ha chiamati al battesimo, ma per il mondo tutto, che, se non è permeato da Gesù Risorto, perde la propria lucentezza.

Ci sono dei momenti nella nostra vita, nei quali tutto ci invita a immergerci nel Risorto. Momenti di disperazione, e momenti di giubilo vissuto, anche quando non ci accorgiamo del perché della nostra gioia.

Amore e amicizia, tristezza e sconforto: tutto può diventare Pasqua, tutto può essere assorbito da Gesù, se noi ci lasciamo assorbire da lui. Non c’è raggio di sole o goccia di pioggia che non servano alla vita. E Gesù  Risorto non è solamente il Vivente, ma anche la Vita.

La nostra preghiera, evidentemente non è più solamente nostra, ma è la preghiera del Risorto, che vibra in noi. Il Risorto, il suo Spirito, parlano in noi con accenti misteriosi, che si servono del nostro apparato fisico e psichico, ma che in noi pregano essi medesimi. La mia mancanza di concentrazione e le mie distrazioni, non volute eppure spesso presenti, non impediscono la continua preghiera del Risorto in me.

Gesù è la sicurezza del mio pregare, la certezza della mia unione con il Padre, con il quale non può venir meno il mio viscerale contatto. La mia sicurezza interiore, in mezzo alle onde che attorno a me e dentro di me si agitano, è solo Gesù Risorto.

Noi possiamo perdere tutto, anche la capacità di pensare, l’oscuramento della nostra coscienza a causa di una malattia, ma Gesù Risorto non perde noi. Egli prega, sebbene noi non sappiamo più pregare. La nostra vita non è mai inutile, non è da spegnersi con il suicidio, perché noi siamo perennemente il contenitore della presenza e della preghiera di Gesù.

11.04.12