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Oggi, in Gesù

Mantenere la “vecchia morale”, oppure modernizzarci assieme con la maggioranza etica nuova.

Anche Gesù si era trovato tuffato, per progetto divino, in una morale inquinata, incapace di comprendere Dio e la sua volontà. Essa, abbarbicata a mille precetti desunti dalla riflessione umana, non riusciva a ricollegare l’uomo con Dio. I precetti etici umani avevano staccato, interrotto la corrente primaria tra Dio e gli uomini. Quella corrente che, grazie alla fede in Gesù, la donna metrorragica aveva ristabilito, riattivato.

Anche i primi, sparuti credenti, preferibilmente contadini, schiavi e camalli, si erano trovati immersi in una delle società più immorali della storia, quella del periodo imperiale romano. Di quel periodo il Minculpop ci aveva insegnato, nelle scuole, che noi dovevamo sentirci orgogliosi di essere i legittimi discendenti (più tardi mi sono accorto di essere discendente di barbari!).

Cristo e i cristiani, si erano trovati in una cloaca, detta civiltà. E sono rimasti fedeli. Anzi hanno operato per non lasciarsi trascinare dalla cloaca, ma per purificarla.

E’ la vocazione cristiana di oggi. Essere nel mondo, ma non del mondo. Quindi neppure di quelle conquiste “civili”, che il mondo vanta.

L’opposizione tra le due correnti è radicale. Radicalismo cristiano è la persona e la volontà dal Padre.
Radicalismo moderno (e non solo moderno, se appena un  po’ di storia umana è a nostra conoscenza) è lo scatenamento delle passioni dell’uomo.

Siamo voluti da Dio oggi, qui. Come Gesù fu voluto da Dio, allora, lì. Oggi, qui,  noi siamo Gesù.

GCM 26.08.11, pubblicato 07.01.12