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Presenza di Gesù

20.05.12

Nei tempi antichi, tra i pagani ci fu la tendenza ad accusare i cristiani di magia. Essi infatti richiamavano in vita un crocifisso. Questa, per i pagani, era semplicemente manovra magica La fede nella parola e nella persona di Gesù, per quei detrattori dei nostri antenati cristiani, era cosa sconosciuta e impossibile.

Noi puntiamo sulla presenza di Gesù nell’Eucarestia la nostra ricerca di vita e di felicità: vita eterna, tripudio di Paradiso. Ciò che produce la nostra gioia, per “quelli di fuori” è semplicemente un non senso, una pazzia. Forse hanno ragione: l’Eucarestia ci rende pazzi di gioia.

S. Francesco si definì “pazzo di Cristo”, e i francescani rincararono la dose definendolo “pazzo da scatenare”.

La possibilità di incontrarci ancor oggi con Gesù Risorto, ci mette le ali ai piedi, come ali ai piedi ebbero Maria Maddalena e i discepoli di Emmaus, quando si trovarono di fronte all’inaspettata realtà della Risurrezione.
Gesù Risorto è presente, perché ce lo presenta lo Spirito Santo. Infatti quanto più aumenta la nostra confidenza colloquiale con  lo Spirito Santo, tanto più ferma si fa la nostra fede nel Risorto.

Per noi il “Gesù Risorto” è semplicemente il “Gesù qui”: Gesù qui e asceso al cielo, ossia vivente con noi e nel Padre. Sappiamo e crediamo nella sua Risurrezione e nella sua Ascensione, che rassodano la nostra fede. Eppure per noi è semplicemente Gesù con noi. Gesù nella nostra vita, che ci guida assieme all’altro “confortatore”, lo Spirito Santo.

Gesù nella nostra vita, che ci fa gustare la presenza del Padre, l’affabilità divina nella preghiera, la chiarezza nell’udire e nell’assimilare la sua Parola.

GCM 23.10.11