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Guardare le morte da risorti

23.05.12

La tomba di Gesù rimane vuota per sempre. È inutile andare a visitarla, se non per curiosità o per devozione. E invece, quante guerre e quanto sangue per ricuperare il “santo sepolcro”! Gesù anche nel Medio Evo era presente nell’Europa di allora .. e si andava in cerca di una tomba. Amore o commercio?

Le donne si recano presso il sepolcro – così riferisce Luca l’evangelista – e portano con sé aromi preparati con cura. L’intenzione loro: onorare un cadavere, anzi quel cadavere. Rimangono costernate, perché il cadavere è scomparso. Da quel momento esse non avranno più nulla a che fare con il Cristo morto. La inusitata posizione, che assumeranno nei riguardi di Gesù, si dovrà organizzare attorno a Gesù Risorto.

Ormai è questa la posizione dell’esistenza di noi cristiani. Gesù è con noi, poiché è risorto.

Solamente in questa posizione possiamo vivere e assaporare anche la Settimana Santa: da risorti guardare le morte. Il ricordare – talvolta con toni pesanti – la passione dolorosa e il decesso di Gesù, non può affatto precipitare i cristiani in un lutto falso. Il lutto è falso, è mera recita, perché non esiste il morto. Tutto potrebbe scadere in un funerale a cassa di morto vuota. Gesù è vivo, e il nostro ricordo non lo fa morire il Venerdì Santo, né la nostra devozione lo fa risorgere la Domenica di Pasqua. Invece il ricordo, talvolta perfino drammatico della passione e della morte di Gesù, serve a far risaltare, come tenebroso sfondo la sua lucente Risurrezione. Esattamente qui si può ritrovare la dinamica di quell’endiadi figura-sfondo. Quanto più sono in contrasto figura e sfondo, tanto più la figura si staglia emergente e luminosa.

Allora viviamo, anche emotivamente, la Risurrezione più robusta, se navighiamo dentro la tenebra. Dallo sfondo oscuro della Passione e delle passioni ci sentiamo usciti nella Pasqua e cantiamo.

Noi, da risorti con il Risorto, possiamo riandare alla sua morte con animo leggero e sollevato. Ogni persona guarita, parla con sollievo della malattia passata, soprattutto se molto grave. Noi da risorti in Gesù, ricordiamo con esultanza la sua morte. Se moriamo con Gesù, partecipiamo di Lui e con Lui risorto, sia della sua morte, e soprattutto della sua Risurrezione. Sì proprio: alleluja!

02.04.12