11.04.12

Gesù Risorto è nel mondo, nell’uomo, in ogni uomo. La sua Risurrezione svolge anche la funzione di tenere uniti tutti gli uomini e tutte le donne.

Oggi la salvezza penetra ogni persona di buona volontà, a qualunque popolo, razza e religione appartenga, si attua solamente attraverso a Gesù Risorto. In quanto Risorto, Egli non patisce il limite dei confini: arriva dappertutto, penetra ovunque, e salva chiunque ha bisogno di salvezza e/o si presta a cercare la salvezza e a seguirla, utilizzando quei mezzi, che il suo ambiente culturale gli somministra.

L’unica, concreta condizione indispensabile, che ogni persona deve accettare per salvarsi, è accogliere Gesù, qualora ne venga a conoscenza. E oggi la conoscenza di Gesù è più abbordabile, grazie ai media, i quali parlino di lui, per esaltarlo o per criticarlo.

Il Risorto spazia, e si mostra ai suoi in ogni luogo, presso il sepolcro alla Maddalena, sulla strada che conduce a Emmaus ai due discepoli, nel chiuso ai suoi apostoli, presso il lago a Pietro e ai compagni pescatori, a centinaia di persone nel luogo dell’Ascensione.

Oggi tutto il mondo è il luogo di Gesù, reso Signore del tempo e dello spazio, grazie proprio alla sua qualità di Risorto. Su tutti Egli, che è generoso come il Padre, espande la sua luce nuova. Il Padre manda il sole su tutti, buoni e cattivi. Similmente Gesù versa in ogni uomo lo splendore della sua Risurrezione.

Questo splendore rende tutti capaci di pensare, di operare, di divertirci, di godere e di sperare (ciò che per molti è reso difficile). Siamo irrorati della vita del Risorto.

Il mondo,infatti, è stato creato attraverso il Verbo. Il Verbo nel tempo divenne uomo. Quest’uomo risuscitò. L’inizio del mondo si conclude con la Risurrezione del mondo in Cristo.

Tutti siamo stati fatti per mezzo di lui, e tutti beneficiamo, in modi diversi e misteriosi, della sua “definitiva” risurrezione.

Perciò gioire con Gesù, risorto per sempre, è anche gioire per la cosmicità della conseguenze della Risurrezione.

03.04.12