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Risorti con Lui

Gesù Risorto è il semplice dono di Dio, che continua. La morte di Gesù è momentaneo sa vestimento del corpo, di un corpo greve, necessario per la moltiplicazione di figli di Dio interra. È momentaneo, perché i risorti ritorneranno nel corpo. Un corpo con nuove capacità e con diverse dimensioni.

Gesù Risorto non è un’eccezione, ma un anticipo. Noi ci immergiamo nel Risorto per misurare il nostro futuro, quando questo sarà assorbito nell’eterno.

Il “ritorno” di Gesù Risorto, è la sua permanenza in quella vita eterna, nella quale fin dal suo concepimento l’aveva immesso lo Spirito Santo. Gesù risorto, ci indica il processo verso la completa manifestazione della vita eterna, sua e nostra.

Gesù Risorto è, in sé, il Signore, e per noi la certezza della speranza “cristiana”, ossia la speranza prodotta in noi, proprio grazie alla sua stessa risurrezione.

Maria Maddalena, presso il sepolcro vuoto, piange un Gesù scomparso. Il pianto è amore. Il Gesù scomparso è il Gesù è il Gesù che ricompare per sempre. Ricompare per sempre, perché è per sempre. Il pianto per la scomparsa è sì amore, ma è un amore incompleto, proprio perché privo di speranza.

L’amore della Maddalena si completa quando ella s’accorge della permanenza di Gesù, in odo inedito. Eppure consono alla “vita eterna” costante in Gesù.

La Risurrezione di Gesù non è un dono nuovo, ma una logica conseguenza del suo esser nato uomo, concepito da Spirito Santo.

L’evento è “naturale” eppure nuovo, perché è manifestato dentro un mondo di mortali, eppure forgiati capaci di vita eterna e destinati alla vita eterna.

Guardando Gesù Risorto, in noi si sprigiona una fontana di commossa dolcezza: Gesù è noi in anticipo.

01.04.12