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Tutto e niente

Dicono i professori di psicologia che uno dei tratti della nevrosi è quello del “tutto o niente”.

E’ questa la tentazione quotidiana del nostro considerare le persone. Una persona simpatica a noi, è sempre e solo dotata, una persona antipatica è sempre e solo brutta e cattiva. O tutto o niente.

Da qui nascono le maschere, che noi applichiamo sul viso del prossimo. Una persona ancora irretita nel senso dell’omosessualità, per il linguaggio corrente è semplicemente e sempre omosessuale. Una persona che ha detto una sciocchezza, più o meno marchiana, è per sempre uno sciocco. I lettori di documenti antichi conoscono il detto “semel mendax, semper mendax” (un documento che manca di una parte, resterà per sempre monco); però molti applicano a orecchio la frase alle situazioni morali: chi ha detto una bugia, sarà bugiardo per sempre.

Che cosa sono i nomignoli (di cui sono generosi i politici e coloro che patiscono di complessi d’inferiorità)? Si cerca di ibernare il prossimo dentro il nomignolo, e quando si parla di lui, addirittura si dimentica nome e cognome, e si ricorda soltanto il nomignolo.

Sempre che si sfugga in maniera pervicace dal rilevare anche le belle qualità di colui, che si giudica totalmente negativo. Non ci si accorge neppure che di buono in lui c’è almeno quel dono di Dio che è la vita. Purtroppo ogni qualità positiva, la nostra visuale la pone in ombra. All’opposto, ogni qualità positiva di chi ci è simpatico, è talmente esaltata da impedirci di vedere le sue ombre.

GCM 31.05.13